
Dieci giorni di programmazione, con oltre 70 appuntamenti e più di 35 tra compagnie, progetti artistici e figure provenienti da realtà diverse per geografia (Italia, Spagna, Grecia, Cipro, Filippine, Iran, Libano, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, oltre che Francia, Svizzera, Paesi Bassi), anagrafica, linguaggio e storia professionale.
Il festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle arti performative festeggia quest’anno il suo ventesimo compleanno con un nuovo gruppo curatoriale (Silvia Bottiroli, Silvia Calderoni, Ilenia Caleo, Michele Di Stefano) che ne ha confermato le linee strutturali – transdisciplinarietà, accessibilità, internazionalità, radicamento sul territorio – puntando ancora di più sull’innovazione e inaugurando nuovi formati, per esempio spazi per la parola e il pensare, camere drammaturgiche che schiudono i processi creativi da cui muove il lavoro per la scena, spazi creativi attraversabili nella forma del “set cinematografico” dal vivo e residenze sperimentali aperte al pubblico.
Il nucleo del festival resta ancorato agli spazi del Mattatoio a Testaccio, che ospita Short Theatre dal 2010, e del Teatro India, luogo in cui il festival è nato. L’edizione 2025 coinvolge però anche spazi eccezionali o inusuali della città, come il Palazzo dei Congressi all’EUR e il Teatro Vittoria. Tra gli eventi in programma, “A little bit of the moon” di Anne Teresa De Keersmaeker e Rabih Mroué, in prima nazionale l’8 e 9 settembre al Teatro India; “U. (Un canto)”, la nuova produzione di Alessandro Sciarroni; “Le repos” di Clara Delorme, coreografa fellow nel 2024-2025 all’Istituto Svizzero; “Whatever I am / let it be seen” di Giorgia Ohanesian Nardin; “Darkness Pic Nic” del collettivo DOM-; “L’avvenire” del il Premio Ubu Silvia Rampelli / Habillé d’eau; “We Came to Dance” di Ali Asghar Dashti&Nasim Ahmadpour; e “Analphabet” di Alberto Cortès.
Ogni giornata del festival è animata dalle atmosfere sonore di dj e musicisti/e della scena romana, nel formato quotidiano dedicato agli ascolti Salon. Novità di quest’anno è la collaborazione con No Name Radio, digital radio in onda su RaiPlay Sound dedicata alla scena musicale emergente. Dal dialogo tra l’artista visiva Noura Tafeche e Short Theatre nasce l’immagine guida del festival composta da una tavola gremita di presenze prelevate dalla rete e disegnate a mano.
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