
In occasione dell’anno giubilare, i Musei Vaticani rendono omaggio a Jacques Maritain ripercorrendone il pensiero, le relazioni e l’eredità culturale e raccontando il profondo rapporto d’amicizia che legò il filosofo francese a papa Montini. Maritain aveva conosciuto il futuro papa Paolo VI a Parigi già nel 1924 ma il loro sodalizio si consolidò nel 1945, quando il filosofo fu nominato dal presidente Charles De Gaulle ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, una carica che ricoprì fino al 1948.
La mostra allestita nelle Salette della Torre Borgia invita a riscoprire il ruolo centrale che Maritain ha svolto nel promuovere il dialogo tra arte e spiritualità, tra mondo della cultura e cattolicesimo nell’Europa del dopoguerra. Il percorso si articola in sette sezioni tematiche che seguono le tappe principali della riflessione estetica del filosofo, l’influenza esercitata sul Concilio Vaticano II e il contributo fondamentale alla nascita della Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani, inaugurata da papa Montini nel giugno del 1973.
Jacques Maritain e la moglie Raïssa si erano convertiti al cattolicesimo all’inizio del secolo. Negli anni successivi diedero vita a un cenacolo dal respiro internazionale che permise l’incontro di filosofi, uomini di chiesa, artisti, poeti e intellettuali di varia formazione, come Paul Claudel e Jean Cocteau. Alcune delle opere donate loro dagli amici artisti approdarono proprio nella Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani, come doni a Paolo VI da parte del filosofo e del “Cercle des études Jacques et Raïssa Maritain”, insieme ad altri lavori donati dagli stessi artisti a sostegno di questo importante progetto.
Dipinti, disegni, stampe, documenti e volumi in mostra raccontano le aspirazioni dei tanti protagonisti di questa avventura culturale e spirituale e restituiscono il fermento intellettuale e religioso dell’epoca. Tra gli artisti più significativi Gino Severini, con le sue opere per le chiese svizzere promosse dal cardinale Charles Journet, Georges Rouault, Marc Chagall, molto amico di Raïssa, Henri Matisse, William Congdon e Alfred Manessier, tutte figure che hanno interrogato secondo la propria sensibilità il rapporto tra arte e trascendenza.
Informazioni
ultimo ingresso ore 18.00Aperto ogni ultima domenica del mese (eccetto il 29 giugno Santi Pietro e Paolo) dalle 9.00 alle 14.00 (ultimo ingresso h. 12.30)Domenica e festivi chiuso
