di, con, regia Paola Berselli e Stefano Pasquini
organizzazione Irene Bartolini
ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari
creazione Teatro delle Ariette
Noi siamo un minestrone (Imagine) è una performance che ripropone la ritualità di un momento conviviale in un’autentica prospettiva di condivisione. In uno spazio quadrato, al centro su tavoli bassi, ci sono due pentole e tutto il necessario per fare il minestrone. Attorno, attori e spettatori, seduti sulle sedie. Per circa un’ora e mezza ci si dedicherà alla preparazione del minestrone.
Su una piastra elettrica, due pentoloni dentro i quali ciascuno (spettatori compresi) versa dalla propria ciotola una porzione d’acqua. Poi si aggiunge il sale, l’olio, un po’ di prezzemolo… Il tempo di preparazione e di cottura è quello, da manuale. Nel frattempo Paola e “Pasqui” ripercorrono, alternando il racconto al canto, la loro storia, il loro incontro, la scelta di isolarsi in campagna, per poi scoprire che la campagna è popolatissima: di animali, vegetali ed esseri viventi, e che soli veramente non si è mai; infine la ripresa, di tanto in tante, delle tournée per presentare i loro spettacoli, incontrare il pubblico, e tornare poi a casa, alle Ariette. Potenti cambi di direzione della drammaturgia avvolgono lo spettatore con racconti autobiografici. Gli interpreti ci portano dentro alla favola, al loro mondo sognato, agli oggetti di scena portati con cura, alla parola “amore” che è la spina dorsale del loro teatro.
Più che uno spettacolo meglio pensarlo come un incontro, un pezzo di tempo, un’ora di tempo vissuta poeticamente cercando quello che c’è prima delle parole e quello che resta dopo che sono state pronunciate e dimenticate. Un pezzo di vita per tutte le cose da raccontare, sull’amore, sul teatro, sulla forza delle piante e l’energia degli animali, su come sarebbe facile, in fondo, essere felici. In un tempo di guerre, uno spettacolo per raccontare l’amore. Uno spettacolo per ritrovare il senso e il piacere del gioco. Uno spettacolo per immaginare il presente.
La metafora del minestrone è assolutamente chiara: ciascuno di noi è qualcosa singolarmente, così come lo sono la carota, la bietola, la zucchina, la patata, ma è nella relazione, nell’incontro, che abbiamo la possibilità di trasformarci e diventare altro, magari migliori.
Menu previsto:
-Aperitivo con tortelli nella lastra ripieni di zucca e patate ( sono dei piccoli cassoni che si mangiano alla mano) + scaglie di parmigiano;
-Minestrone;
-Pane schiacciato delle Ariette;
-Vino e acqua.
Tutto vegan a eccezione del parmigiano.
Il programma potrebbe subire variazioni
Informazioni
Dal 18 al 21 dicembre 2024
ore 21.00
Cena con spettacolo