E’ una storia dell’arte al femminile, scritta con l’intento di riparare alla parzialità e alla distorsione presente nei manuali scolastici, per ridare alle artiste quella visibilità negata da pregiudizi e stereotipi, riconoscere una loro costante presenza, sottolinearne lo spirito di indipendenza e autonomia, la voglia di emergere, la caparbietà nell’affrontare le difficoltà, non ultime le loro innegabili qualità stilistiche.
I primi capitoli procedono più speditamente, data la scarsità di presenze femminili. Dal ‘700 in poi il numero delle artiste aumenta considerevolmente, così come aumentano le letterate, le filosofe, in quanto vengono meno tanti divieti. Nel Novecento, poi, la richiesta di partecipare alla vita politica, all’istruzione, si affianca al diritto di creare. Ma solo dagli anni Sessanta, Settanta del Novecento le donne, sulla spinta dei movimenti femministi, consapevolmente hanno rivendicato il loro posto accanto a quello degli uomini e sono entrate in massa nel mondo dell’arte, non solo come artiste, ma anche come critiche e collezioniste.
Su undici capitoli de Le maestre dell’arte gli ultimi sette (244 su 430 pagine) riguardano la presenza femminile nel campo della scultura, pittura, architettura del Novecento, e registrano un protagonismo femminile in tutti i settori della produzione artistica, e in tutte le aree geografiche, dalle grandi città di paesi sviluppati a realtà degradate di paesi dove regnano miseria e negazione di diritti civili. Ma la strada da percorrere per una piena visibilità e una parità di opportunità è ancora lunga, se ancora scarsa è la presenza femminile nei manuali scolastici, se nei musei c’è ancora una predominanza di autori maschili, se per emergere devono dimostrare un talento eccezionale e a parità di valore guadagnano meno dei loro colleghi.
Alla presentazione del volume intervengono oltre all’autrice, Maria Giuseppina Di Monte direttrice della Casa Museo Hendrik Christian Andersen, Milena Gammaitoni, docente di Sociologia presso l’Università Roma Tre, Gabriella Anselmi, presidente di Alef, in rappresentanza di Toponomastica Femminile.
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Sabato 13 aprile 2024
Ore 17