Il 12 maggio del 1974 a Roma fa caldo. Per la città i seggi elettorali sono pronti a ricevere gli italiani chiamati a esprimersi sull’abolizione della legge Fortuna – Baslini che avrebbe permesso il divorzio. La Lazio di Tommaso Maestrelli, dopo due anni di intensa salita - partita dalla Serie B e passata attraverso contraddizioni e morti premature nel contesto sociale caratterizzato dalla violenza politica degli anni ’70 - si appresta a vivere una domenica unica. Quel pomeriggio infatti i biancoazzurri raggiungono il loro il primo tricolore della storia del club.
Ma è l’attesa di quel momento la vera protagonista: arriva a 50 anni dallo scudetto del 1974 il racconto delle due giornate che sconvolsero il calcio italiano: 12 MAGGIO, CINQUANT'ANNI DOPO in uscita il prossimo 8 marzo per i tipi di Milieu edizioni. L’autore Guy Chiappaventi, giornalista, per Milieu ha scritto Laziali bastardi (con le illustrazioni di Emanuele Palucci) e La scomparsa del calciatore militante; è autore anche della docuserie di successo Lazio, grande e maledetta, attualmente in onda su Sky.
La Lazio del ‘74 è una banda di peones: giocatori senza pedigree e senza regole, che portano la pistola nello spogliatoio e sono divisi in due clan fratricidi. Il leader, Giorgio Chinaglia, è un emigrante di ritorno, un misto tra Achille e Porthos. Il capitano, Wilson, un inglese napoletano di famiglia borghese con un’intelligenza aguzza. La guida, Maestrelli, un ex partigiano con il carisma gentile che deve regolare un gruppo di pazzi.
Con uno spogliatoio storicamente fra i più riottosi, una squadra divisa fuori dal campo ma unita e vincente al momento di disputare la partita, l’attesissimo match contro il Foggia vede lo stadio gremito in ogni ordine di posti. Furono quasi 80 mila i presenti a quell’incontro, un record ancora imbattuto. Una domenica che arriva dopo l’inverno più duro della storia della Repubblica, quello dell’austerity, mentre le Brigate Rosse hanno alzato il livello della lotta armata e la strategia della tensione prepara nuove bombe.
Vent’anni dopo Pistole e palloni e cinquanta dopo quel formidabile scudetto, Guy Chiappaventi torna sul luogo del delitto e racconta, mescolate tra ricordi personali, le due giornate che segnarono la storia del club e del calcio italiano. L’autore ci riporta alle ultime ore prima della vittoria. La notte, tra sigarette, le Confessioni di Sant’Agostino e le partite a carte. La paura di non farcela. Quindi la partita. Lo stadio che ribolle e poi muto sul rigore decisivo. L’angoscia in dieci contro undici. Fino al fischio finale.
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Venerdì 15 marzo 2024 alle ore 18.00