
Lo spettacolo di danza contemporanea Lacrimosa, in anteprima nazionale al Teatro India e ispirato alla celebre coreografia La morte del Cigno di Michel Fokine, con musiche di Camille Saint-Saen, diventa sul palco una metafora sulla fine del sentimento amoroso e sul ritorno alla solitudine quotidiana.
Lacrimosa, che include frammenti scritti e sonori di Simone Zambelli e la collaborazione alla drammaturgia di Cinzia Sità, assistente coreografa, si concentra sulla dicotomia tra morte e rinascita, interrogandosi su come si sopravvive alla fine di un amore e alla riedificazione di un corpo che si riallaccia alla vita; ciò rimanda all’immagine perduta del cigno, che rappresenta una figura di passaggio, un ricordo. Ciò che resta infatti è un corpo senza più ali, nudo, bagnato, senza alcuna volontà di un nuovo volo. Ridotto alla terra, insieme alle cose che lo circondano, il cigno è nuovamente un corpo umano che, ritornato tra le mura domestiche, con gesti ripetuti, braccia che tentano di volare, è imprigionato in un rituale di movimenti in una dimensione immaginaria. Al centro c’è una riflessione sul tempo presente che, reiterando le memorie del passato in una moltitudine di parole, gesti, immagini, cerca di colmare la paura del vuoto e della solitudine.
La scena si articola in uno spazio interno e uno esterno, uno quotidiano e l’altro extra-quotidiano, uno pieno di oggetti e l’altro vuoto, con una pozza d’acqua al centro. Il suono diventa un flusso di parole, frasi, canzoni, ed è interrotto da un vento impetuoso.
Foto: di Aurora Pica
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Anteprima nazionale
