






“La fotografia è un fenomeno strano. Ti fidi dei tuoi occhi e non puoi evitare di mettere a nudo la tua anima”, Inge Morath
140 scatti che svelano lo sguardo curioso, il talento e l’anima di Inge Morath, viaggiatrice instancabile e coraggiosa, fine intellettuale, poliglotta e soprattutto straordinaria fotografa. La grande retrospettiva ospitata dal Museo di Roma in Trastevere compone un ritratto accurato della prima donna entrata a far parte della celebre agenzia fotografica Magnum Photos, all’epoca un mondo prettamente maschile, ripercorrendone il cammino professionale e umano.
Nata a Graz nel 1923, si trasferisce ancora piccolissima insieme ai genitori in Germania: l’eco degli eventi drammatici della Seconda guerra mondiale si rifletterà sulla sua produzione e sul suo stile, segnati da una profonda umanità e dalla consapevolezza del valore della resilienza e della vita. Il suo rapporto con la fotografia si sviluppa e cresce gradualmente: amica di Ernst Haas, viene invitata da Robert Capa a unirsi all’agenzia Magnum come redattrice e ricercatrice, ma dal 1951 realizza anche i primi progetti fotografici. Due anni dopo entra nell’agenzia come fotografa, lavorando inizialmente a fianco di Henri Cartier-Bresson e imparando da lui l’estetica del “momento decisivo”.
Da quel momento in poi, comincia a viaggiare in lungo e in largo per il mondo, realizzando reportage preparati con cura maniacale in Spagna, Italia, Medioriente e America, dove conosce il futuro marito Arthur Miller, ma anche in Russia e Cina. La sua cultura e la conoscenza di altre lingue, compreso il russo e il mandarino, le permettono di capire mondi e culture diverse e di entrare in contatto con la gente con una profonda empatia.
Che raccontino paesaggi, personaggi famosi, persone comuni o situazioni, le sue foto sono sempre caratterizzate da una visione personale, dall’abilità nel cogliere le sfumature della vita quotidiana, dall’attenzione al legame fra gli esseri umani e il loro contesto vitale, ma anche dalla ricerca degli aspetti buffi e surreali dell’esistenza, dall’interpretazione ironica dei fatti. Ne è un esempio anche la serie di curiosi ritratti fotografici con le maschere del disegnatore Saul Steinberg.
Informazioni
Dal 30 novembre 2019 al 19 gennaio 2020
Da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00
24 e 31 dicembre 10.00 - 14.00
Chiuso: lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio
N.B. per eventuali aperture e/o chiusure straordinarie consultare la pagina dedicata agli Avvisi
La biglietteria chiude un'ora prima
