Questa è una storia che parla di pane e di sassi, di boschi spaventosi e di case perdute, di fame e di paura, di fame e di coraggio. Soprattutto, questa è la storia di come il più piccolo di tutti, quello che non parla mai, quello che non ne fa una giusta, quello che tutti prendono in giro, quello che vale meno di niente, diventa grande, anzi grandissimo, anzi un eroe.Nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato, anche perché nessuno aveva soldi da scommettere, ma in ogni caso nessuno avrebbe puntato un centesimo su quel piccoletto, uno che neanche ti accorgi dove si è infilato da quanto è piccolo, una nullità praticamente, figurati se uno così può combinare qualcosa di buono.Questa è una storia dove quello che sembra non sempre è quello che è. C’è un Orco gigantesco che ovviamente è affamato e c’è un bambino piccolissimo ed è affamato pure lui.Il più piccolo di tutti è un inno alla fragilità, una dedica accorata alla parte più intima di ognuno di noi. Essere il più piccolo di tutti vuol dire mantenere vivo uno stato dell’animo tanto delicato quanto prezioso.In questa storia essere il più piccolo di tutti vuol dire essere il più astuto, il più coraggioso, il più grande, anzi grandissimo, anzi un eroe.
di Manuela Capece e Davide Dorocon Davide Doroun progetto Compagnia Rodisioproduzione Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale
Teatro per le nuove generazioni
Il programma potrebbe subire variazioni
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