Installazione immersiva, sonora e visiva di Gerhard Richter
Si tratta della prima presentazione in una galleria di Moving Picture (946-3) Kyoto Version e della prima mostra dell’artista in una galleria italiana dal 1983.
Moving Picture (946-3) Kyoto Version costituisce l’apoteosi immersiva e esperienziale del progetto Strip, al quale Richter ha iniziato a lavorare nel 2010, in seguito alla scoperta di strumenti digitali per analizzare dipinti già esistenti alla ricerca di nuove strategie artistiche. La serie Strip è cominciata quando l’artista ha iniziato a frammentare digitalmente l’immagine fotografica di una tela in porzioni sempre più piccole, poi raddoppiate o specchiate su superfici particolarmente estese. Questo processo ha aperto un mondo di nuove possibilità, dando origine agliStrip paintings (2011–16), così come a libri, stampe, arazzi e alla STRIP-TOWER(2023), una scultura monumentale attualmente esposta presso la Serpentine di Londra.
Moving Picture (946-3) Kyoto Version consiste in un film, realizzato in collaborazione con Corinna Belz, proiettato su uno schermo monumentale largo oltre 7 metri e accompagnato da una partitura per tromba composta da Rebecca Saunders ed eseguita da Marco Blaauw e Sebastian Schottke. Dieci speakers circondano lo spettatore, conferendo alla musica una presenza fisica e un imponente impatto. In precedenza, le sperimentazioni di Richter nel combinare immagine e suono in esperienze immersive hanno portato ad opere temporanee come al Manchester International Festival (nel 2015, con Arvo Pärt) e al The Shed di New York (nel 2019, con Pärt e Steve Reich).
Nel corso della sua celeberrima carriera, Richter ha continuamente rivitalizzato la pratica pittorica attraverso l’esplorazione analitica delle potenzialità della fotografia, della casualità e dei processi sistematici: tutti elementi che trovano la loro massima espressione in Moving Picture. Negli anni ’60 ha utilizzato fotografie tratte da riviste e giornali come immagini di riferimento per le sue opere, mentre negli anni ’70 ha fotografato i suoi stessi dipinti, ingrandendo notevolmente piccoli dettagli delle pennellate. Da tempo, Richter ha trovato possibilità generative nelle disposizioni casuali delle griglie di colore, prima con i suoi dipinti Color Chart degli anni ’60, e successivamente, con 4900 Colors (2007) e poi con Cologne Cathedral Window (2007). Proprio come quest’ultimo progetto, Moving Picture è un’opera fatta di luce, che sottolinea l’infinita bellezza del caso.
Informazioni
Dal 6 dicembre 2024 al 2 febbraio 2025
dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 18.30