La mostra curata da Massimo Belli, presenta una cospicua porzione del macrocosmo ordinatamente caotico che ha da sempre contraddistinto il lavoro di Felice Levini (Roma, 1956), e la sua lettura ironica del sistema-mondo. Tele, carte, installazioni, sculture e dispositivi si alternano senza soluzione di continuità immortalando la contemporaneità con pungente eleganza.
L’esposizione si pone in stretto dialogo con la mostra che ha luogo nello stesso periodo presso il Padiglione 9a del Mattatoio, Centuria di Giuseppe Salvatori, l’artista e amico con cui Levini ha condiviso non solo una lunga carriera ma anche un linguaggio artistico e poetico.Nel 1978 Salvatori e Levini, insieme ad altri artisti e scrittori del panorama romano, fondano il gruppo di S. Agata de’ Goti, successivamente Renato Barilli li inserisce all’interno del movimento artistico dei Nuovi- Nuovi, in occasione della mostra presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna nella primavera del 1980. Un legame, dunque, che ha resistito al tempo, dagli esordi degli anni Settanta, alla condivisione di progetti più recenti, come il ciclo di mostre Realia della galleria La Nuova Pesa, fino alle attuali mostre presso il Mattatoio di Roma.
Mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo. Organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con AA+ (Associazione per l’Arte e Più)
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