La mostra allestita al primo piano del Palazzo delle Esposizioni, curata da Giorgio Agamben, uno dei maggiori filosofi del nostro tempo, presenta una selezione di opere – olii, in prevalenza, su tela o su tavola, ma anche disegni realizzati con tecniche diverse soprattutto pastelli – attraverso le quali si può ripercorrere la lunga carriera di oltre cinquanta anni di attività del pittore Dieter Kopp (Prien am Chiemsee, Baviera 1939 - Ardea 2022).
Tra le opere esposte, ricordiamo i paesaggi di Paros (anni Settanta), le nature morte (Zurbarán 1 e 2, 1975-1976); Villa Balestra a Roma e altre vedute della città realizzate nell'arco di periodi diversi (da Roma del 1989 a Foro romano. Pomeriggio del 2008); gli interni (Riflessi, 1977, Cortile al mattino, 1980-1981), Notre-Dame (1983-1984); i nudi (dipinti di grandi dimensioni, disegni e acquarelli degli anni Settanta e Ottanta), le ciotole (anni Novanta e Duemila). Per definire la pittura di Dieter Kopp, Jean Clair coniò il neologismo "adsenza", evocando uno stato di sospensione, a metà strada tra assenza e presenza. Elementi, tutti questi, che si riscontrano in tutte le opere in mostra: paesaggi, nature morte, vedute urbane, interni, nudi ed enigmatiche ciotole. Secondo Agamben, il tedesco Kopp era il più romano dei pittori, che scelse l’Italia come sua vera patria dell’anima. Giunto nella città sul Tevere nel 1966 (dopo tre anni trascorsi a Parigi e altri tre a Firenze), il pittore bavarese trovò infatti salda dimora a Roma e nella luce del Sud, tanto da trascorrere lunghi soggiorni anche in Grecia e in Sicilia.
La mostra è promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale ed è prodotta e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo.
Foto: sito ufficiale del Palazzo delle Esposizioni
Informazioni
Dal 10 maggio al 30 luglio 2023
dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00
Lunedì chiuso
L'ingresso è consentito fino a un'ora prima della chiusura
Per aggiornamenti e le modalità di visita consultare il > sito ufficiale