Il MAXXI torna ad aprire le porte della straordinaria casa di Giacomo Balla, l’appartamento nel quartiere romano Della Vittoria dove il pittore, tra i massimi esponenti del Futurismo, si trasferì nel 1929 con la moglie Elisa Marcucci e le figlie Luce ed Elica. Nei successivi trent’anni, fino alla morte nel 1958, sarà qui che vivrà e lavorerà, trasformandola in un universo pieno di luce, colore, forme e movimento che riflette le idee espresse nel manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’universo da lui firmato insieme a Fortunato Depero nel 1915.
Il manifesto esprime l’esigenza di un’arte totale che influenzi l’esistenza attraverso una radicale trasformazione dell’ambiente: la casa del pittore diventa così un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti e porte dipinte, un’officina in cui quadri, disegni, sculture convivono con mobili e arredi, utensili, abiti e tanti altri oggetti da lui disegnati, un unico e caleidoscopico progetto totale in cui funzionalità ed estetica creano un connubio nuovo e vitale. L’arte investe tutto e gli oggetti ideati e costruiti per l’uso quotidiano – tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, posacenere, piatti, piastrelle – rendono l’appartamento un luogo magico di metamorfosi.
Il quadro Espansione Fiore n. 17 (del 1929 circa), entrato a far parte della Collezione MAXXI, torna nella Casa d’artista, e può essere ammirato da vicino nella sala principale della Casa. Questa e altre tele furono originariamente montate nel corridoio, per coprire il vano all’interno del quale passavano le tubature dell’acqua, e ritraevano i soggetti della produzione artistica di Balla degli anni Dieci e Venti: la velocità, il dinamismo spaziale, le forze della natura, i giochi di parole, l’Art Deco.
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