Conferenza a cura di Stefano Giovanardi.
Se con una conchiglia si può sentire il mare, con quale conchiglia ascolteremo il cielo? Parte da una domanda paradossale il racconto della conferenza di Stefano Giovanardi che si snoda attraverso secoli di storia nel tentativo di esercitare verso l'alto, nelle immense distese del cosmo, un senso normalmente attivo solo in relazione a ciò che avviene nelle nostre vicinanze: l'udito.
Riprendendo i primi tentativi di misurare il mondo, fatti da Pitagora e i suoi seguaci attraverso la ricerca delle armonie naturali, tenderemo agli astri le orecchie - e le grandi antenne dei radiotelescopi - per captare segnali che attraverso il loro contenuto acustico ci aiutano a dare densità e significato alla nostra rappresentazione di altri mondi e dell'universo intero. Dalle sfere celesti alle allucinazioni degli astronauti, dalle ispirazioni celestiali di Mozart alle indagini sul silenzio di John Cage, fino alla scoperta del vuoto, scopriremo quanto è possibile "perlustrare" lo spazio - e restarne spiazzati - ponendosi in un atteggiamento di ascolto, per comprendere qual è il suono dell'universo e fino a dove si spinge, lassù, la voce dell'umanità.
Informazioni
Domenica 25 giugno 2023
ore 17.00