Un dialogo tra archeologia e arte contemporanea che introduce riflessioni inedite sulla memoria e sul tempo: nella mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Ascoli Piceno e dal Parco archeologico del Colosseo, 20 opere in travertino dell’artista ascolano Giuliano Giuliani raccontano, con le loro forme morbide, la regione in cui lo scultore è nato e cresciuto, le sue caratteristiche materiali e immateriali, l’essenza del suo paesaggio.
Le sculture di Giuliani sono presenti in numerose raccolte private ma anche in importanti collezioni museali, per esempio i Musei Vaticani, il Musma di Matera e il Museo d’Arte Paolo Pini di Milano. Nel Parco archeologico del Colosseo, prima tappa della mostra che in primavera sarà poi ospitata presso il Chiostro di Sant’Agostino di Ascoli, il percorso espositivo si snoda tra le monumentali architetture romane di quello che un tempo era il centro nevralgico della città, politico, amministrativo, religioso, giudiziario e commerciale – dalla Basilica Emilia alla Basilica Giulia, attraversando alcuni tra gli edifici più importanti del Foro Romano.
Per le sue caratteristiche di resistenza e durata nel tempo, il travertino è stata la pietra elettiva dell’architettura romana: nella pavimentazione antica della piazza del Foro sono ancora visibili i lastroni in lapis Tiburtinus proveniente dalle cave di Tivoli, e della stessa pietra sono i gradini della Basilica Giulia. Lo scultore estrae direttamente dal grembo delle Marche la pietra e la lavora nella cava di famiglia a Colle San Marco, oggi trasformata nel suo studio a cielo aperto.
Informazioni
14 ottobre 2022 - 8 gennaio 2023
presso il Foro Romano