L'arrivo nelle sale del Roland è di per sé un'esperienza: la bellezza di Palazzo Brancaccio, la maestosa scalinata, le opere d'arte in esposizione nello Spazio Field. E poi, ecco, negli ambienti del ristorante, l'imponente bancone bar, che anticipa come parte del gioco qui sia in mano agli ottimi cocktail, che entrano in pairing molto centrato con i piatti. In cucina la mano sicura dello chef Carlo Alberto D'Audino, che firma la carta e due percorsi degustazione, da 5 e 7 portate (rispettivamente a 110 e 150 euro). Tra gli assaggi che colpiscono, la fettuccia di seppia alla romana e lo spaghettone di Senatore Cappelli, burro di Normandia, alici e katsuobushi. Cresciuta ulteriormente la cantina, che oggi conta centinaia di etichette tra Italia ed estero. Il servizio è accurato e molto professionale.