Contrattempo
a cura di Claudio Libero Pisano
Foyer Sinopoli
Con quattordici grandi tele, molte inedite, Paola Gandolfi presenta nel Foyer Sinopoli dell’Auditorium una panoramica sulla sua ricerca che mette in primo piano la figura femminile, grande, invadente, che si appropria dello spazio senza scrupoli. I colori sgargianti e pop in realtà denunciano rabbia e conflitto. Le donne ben vestite e con acconciature misurate tradiscono una natura irriducibile e rivendicano il centro della scena. La ricerca di Gandolfi è da sempre centrata sul femminile, con studi approfonditi di psicoanalisi e differenze di genere. Il titolo della mostra è mutuato dal pensiero della filosofa femminista Geneviève Fraisse. Contrattempo in musica è un effetto di contrasto ritmico che interviene mentre le altre voci procedono all’unisono. La studiosa francese definisce il femminismo come un contrattempo della storia, perché per secoli è stato definito come un’essenza fuori dal tempo e dai processi storici. La necessità di riconnettere il pensiero femminista dentro la storia diventa decisiva per restituire senso e impedire che resti un contrattempo che si inserisce sempre come una voce fuori dal coro. Questa linea di interpretazione è decisiva per comprendere l’opera quarantennale di Paola Gandolfi. Le sue donne stanno sempre, in un modo o nell’altro, cercando un posto che le riconnetta al loro tempo con la legittimità di protagoniste. Nelle sue opere non c’è scontro, non c'è violenza esposta, il malessere del ruolo subalterno tradizionalmente associato al femminile è evocato attraverso un innocuo, solo all’apparenza, gesto di una mano o uno sguardo meno accondiscendente del contesto glamour nel quale la protagonista è raffigurata. La contraddizione della condizione femminile è affrontata dalla Gandolfi con un racconto che si snoda attraverso gli anni e trova la sua forza in un ritmo elegante e implacabile al tempo, un esplicitare lento che rifugge dal confronto aggressivo ma non per questo meno potente.
Paola Gandolfi è nata a Roma dove vive e lavora. Alla fine degli anni Settanta frequenta a bologna l'Accademia di Belle Arti. Nel 1981 esordisce presso la galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis a Roma. Dopo un primo periodo nel quale si misura con opere ambientali e installative si concentra con decisione sulla pittura, perseguendo una ricerca profondamente personale, e forse, antitetica, a qualsiasi scuola o gruppo. La sua opera è strettamente legata alla sua posizione intellettuale, che ne è il conseguente risultato. La psicanalisi, in riferimento al mondo femminile, è un aspetto centrale della sua ricerca artistica che si esprime da sempre attraverso la pittura, il video e la scultura. Partecipa alla XLVI Biennale di Venezia nel 1995, con una sala personale e nel 1996 alla XII Quadriennale di Roma. Nel corso degli anni ha esposto in Italia e all’estero in numerose mostre e progetti artistici.
La mostre sarà accessibile al pubblico con ingresso libero negli orari di parco e prima degli spettacoli
Informations
Rappresentazione: il 20/12/2024 alle 10:00:00