Di Giovanni Scifoni
Regia di Francesco Brandi
Strumenti antichi Luciano Di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli
Il monologo, orchestrato con le laudi medievali e gli strumenti antichi, si interroga sull’enorme potere persuasivo che genera su noi contemporanei la figura pop di Francesco, e percorre la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma, fino al logoramento fisico che lo porterà alla morte, dalla predica ai porci fino alla composizione del cantico delle creature, il primo componimento lirico in volgare italiano della storia, Francesco canta la bellezza di frate sole dal buio della sua cella, cieco e devastato dalla malattia. Nessuno nella storia ha raccontato Dio con tanta geniale creatività. Francesco sapeva incantare il pubblico, folle sterminate, sapeva far ridere, piangere, sapeva cantare, ballare. E poi il gran finale, la morte, il rapporto di fratellanza, quasi di amore carnale che aveva Francesco con Sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare. E neanche il pubblico potrà scappare da questo finale, incatenati sulle poltrone del teatro saranno costretti anche loro ad affrontare il vero, l’ultimo, grande tabù della nostra contemporaneità: non siamo immortali.
Produzione Mismaonda - CdP Viola Produzioni
Il programma potrebbe subire variazioni
Informations
Dal 5 al 23 dicembre 2023
Martedi, mercoledì e giovedì ore 20.30
Venerdi e sabato ore 21.00
Domenica ore 17.00