Una mostra di Antonio Capaccio.
La mostra presenta una concisa e sintetica selezione di opere scelte dall'artista nell'arco di oltre quarant'anni di lavoro, iniziando dalla metà degli anni Settanta del secolo scorso fino ad ora.
Proprio a partire dalla metà degli anni Settanta, l'opera di Capaccio si è costantemente sviluppata seguendo un itinerario complesso, spesso scandito da grandi cicli tematici, come quelli dei 'Panneggi', dei 'Cieli', dei 'Ghirigori', delle 'Grottesche'. Il suo lavoro intreccia tematiche e contenuti artistici, musicali, letterari, poetici, su un pensiero che ha per centro le dinamiche dell'astrazione, l'arte come orizzonte speculativo e filosofico, la ricerca della maestria attraverso la disciplina essenziale delle cose semplici.
La scelta dei lavori presenti in mostra è stata compiuta con una particolare attenzione alla variazione di alcuni elementi ricorrenti nell'opera di Capaccio. Una mostra da vedere quasi di profilo, attraverso prospettive multiple, connessioni da scoprire, partendo dall'oggi e ripercorrendo, a ritroso, in forma propositiva e creativa, una strada forse diversa, inedita.
Sono esposti: 'Fuga in Egitto, particolari', china su carta, 2022 (tre lavori tratti dall'ultimo importante ciclo pittorico di Capaccio); 'Cielo', acrilico su tela gobba, 1988; 'Grottesca', acrilico su tela gobba, 1981; 'Radice', tecnica mista, 1973-74.
Inoltre viene riproposta, in una nuova versione, l'installazione visivo-musicale 'Coltivazione di psicofonie spettrali', 2015-2023, realizzata da Capaccio insieme al compositore Simone Pappalardo, legata poeticamente all'idea di poter carpire e dare forma e visibilità a voci e richiami ultramondani.
Informations
4 – 29 aprile 2023
dal martedì al sabato 16.30 - 19.30