L'attuale sistemazione di Piazza del Popolo, racchiusa tra i due emicicli verdi e dominata dal verde del Pincio, reinterpreta il progetto al quale Giuseppe Valadier lavorò dal 1818 al 1824. L'iter progettuale, che era iniziato già nel 1792, fu completato nel 1834. La sistemazione a fontana dell'emiciclo verso il Tevere fu studiata nel 1818, mentre la definizione del disegno semicircolare dei due lati della piazza si deve all'architetto francese Berthault, anche se il filare di cipressi era stato previsto da Valadier.
I due giardini dell'emiciclo sono stati recuperati nel 1996. Per motivi di sicurezza, data la vicinanza della caserma dei Carabinieri, un solo spazio è stato aperto al pubblico.
Il verde è costituito da un insieme di piante tra le quali spiccano sempre i cipressi monumentali, ma si possono riconoscere anche una palma di S. Pietro e un esemplare adulto di Persea americana, il comune avocado.
Storia e leggende
Si racconta che nella piazza, alle pendici del Pincio sia stato piantato un noce sul luogo dove si riteneva fosse stato sepolto Nerone. Poiché durante la notte apparivano nella piazza streghe, demoni e lo stesso fantasma di Nerone, nel 1099 il Papa Pasquale II si recò sul posto per abbatterlo personalmente. Al suo posto fu edificata, a spese del popolo romano, la chiesa di S. Maria del Popolo.
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