Le maestose rovine del Tempio di Minerva Medica caratterizzano il paesaggio urbano del rione Esquilino sono visitabili grazie a un'apertura straordinaria: tre visite guidate gratuite con prenotazione obbligatoria a cura delle responsabili del monumento Simona Morretta e Alessandra Centroni.
Il nome deriva da un equivoco del XVI secolo, quando fu rinvenuta una statua di Minerva col serpente erroneamente attribuita all’edificio di via Giolitti, ma in realtà trovata in Campo Marzio.L’edificio, di probabile proprietà imperiale, venne eretto nei primi decenni del IV secolo d.C.: a pianta centrale decagonale polilobata con cupola di 25 metri di diametro, doveva costituire un padiglione di rappresentanza eretto sul luogo dei più antichi Horti Pallantiani e Epaphroditiani. Il monumento sorge a non molta distanza dal palazzo-complesso imperiale di Santa Croce in Gerusalemme.Dal Rinascimento il tempio è stato modello per artisti e architetti: tra i tanti, il sommo Raffaello lo riprodusse come sfondo nella sua Sacra Famiglia sotto la Quercia. Stendhal fu il primo ad intuire la vera funzione dell’edificio: una spettacolare sala da ricevimento. La cupola è la terza per ampiezza nella Roma antica, dopo quella del Pantheon e delle Terme di Caracalla, e rappresenta un esperimento architettonico che anticipa forme sviluppate poi nei secoli seguenti.Una visita a Minerva Medica è semplicemente un must per chiunque arrivi a Roma dalla Stazione Termini: il miglior biglietto da visita della Città Eterna.
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