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Mauro Manzoni Mauro Campobasso/ Ettore Fioravanti Opus Magnum sextet

VANISHING POINT

Music, Life and Friendship on a motorcycle trip through Europe

 

Mauro Manzoni – sassofoni, clarinetti, live electronics

Mauro Campobasso – chitarra, basso, live electronics e campionamenti

Walter Paoli – batteria, percussioni e campionamenti

 

Gaia Mattiuzzi, Arianna Cleri, Federica Orlandini, Claudia Pantalone – voci

Stefano Senni – contrabbasso

Andrea Giovannitti – tromba

 

Un giorno come un altro, nell’aprile del 2018, in un bar, all’aperto, seduti ad un tavolino, con le nostre motociclette parcheggiate davanti a noi, dissi scherzando a Mauro Manzoni: “Ma non sarebbe bello fare un viaggio in Europa in moto fino ad Oslo e registrare un disco al nostro arrivo?” Mauro mi rispose: “Ci servirebbero delle motociclette più grandi e poi Oslo è troppo lontana, andiamo a Berlino”. Alla fine l’abbiamo fatto, ed è stato pazzesco. Vanishing Point è il seguito ideale del nostro primo disco insieme, Punto Zero del 2004: un viaggio senza tempo che omaggia ancora una volta il film di Richard C. Sarafian del 1971. 

 

Vanishing Point è il nuovo disco di Mauro Manzoni e Mauro Campobasso che esce a distanza di 10 anni dal primo disco realizzato per la Parco della Musica Records, “Eyes Wide Shut” dedicato a Stanley Kubrick.

Questa volta la musica prende ispirazione da un viaggio in motocicletta attraverso l’Europa a bordo delle loro BMW nell’agosto del 2019. La meta: Berlino.  L’idea era quella di un percorso che traesse ispirazione dai luoghi, dalle tappe, da riflessioni interiori, dai confronti umani e dall’impatto diretto, naturalistico e fisico che soltanto il viaggio in motocicletta da sempre può offrire. I due musicisti sono partiti per la Germania sia con i propri strumenti ed una serie di brani ben definiti ed organizzati ed altri non troppo elaborati: composizioni che in certi casi hanno rappresentato un vero e proprio canovaccio da sviluppare in studio di registrazione a Berlino.  In altri casi alcune composizioni sono state ispirate direttamente dai luoghi visitati. Proprio da qui è nata l’idea di associare ad ogni composizione del disco una tappa del viaggio.  A Berlino l’incontro con gli amici Gaia Mattiuzzi, cantante, e Walter Paoli, batterista, per creare insieme l’album.

Ma come spesso accade in questi casi, il tempo non era sufficiente: al ritorno a casa, è nata l’esigenza di definire meglio il lavoro, approfondendolo e aggiungendo idee nate durante il viaggio di ritorno in una sorta di asse ideale che legava Berlino con Bologna, città di residenza dei due musicisti.  Durante queste riflessioni, in piena fase di editing e di montaggio e con la partecipazione aggiuntiva di altri preziosi amici musicisti (il contrabbasso di Stefano Senni, le voci di Arianna Cleri, Federica Orlandini e Claudia Pantalone e Andrea Giovannitti che ha sovrainciso più trombe in sezione), è scoppiata la pandemia che ha imposto una violenta battuta d’arresto al progetto.

Solamente con l’affievolirsi delle restrizioni relative agli incontri e alla socialità, i due musicisti, coadiuvati da Walter Paoli come co-produttore, hanno potuto terminare serenamente il disco.  

Incentrato sulle musiche di Campobasso&Manzoni, ma con una visione dell’arrangiamento condivisa a tre con Walter Paoli, il disco spazia dalla forma canzone, declinata attraverso l’ausilio della suite, a composizioni puramente strumentali.

Lo stile e quello che Campobasso&Manzoni hanno approfondito e curato nel corso dei molti anni di collaborazione insieme: una visione jazz attuale e moderna, che al tempo stesso si nutre di stili e culture differenti, dalla canzone ed il progressive rock fino musica contemporanea e concreta, con una grande passione per il suono, esplicitata attraverso l’uso dell’elettronica digitale ed analogica, tutto miscelato con gli strumenti acustici.  

I testi originali del disco sono stati appositamente scritti per il disco dalle cantanti e compositrici Costanza Alegiani e Marta Raviglia. 

 

Mauro Manzoni, sassofonista e compositore, inizia a suonare già negli anni ottanta mostrando una duttilità che gli permette dipassare con disinvoltura da ambiti più strettamente jazzistici a situazioni di confine dove si intersecano influenze classiche, etniche e contemporanee. Incide in una ventina di lavori con etichette come Splasc(H), Le Parc, Cmc, BMG, DDQ, Soul Note, Dodicilune e suona in molti Festivals in Italia e all’estero. Collabora con musicisti come Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto, Kenny Wheeler, Pierre Favre, Fabrizio Bosso, Tino Tracanna, Luca Bulgarelli, Marco Tamburini, Antonello Salis, Achille Succi, Salvatore Zanchini, Daniele Di Bonaventura, Cristina Zavalloni. Ha lavorato sia per progetti di scrittori come Carlo Lucarelli, Simona Vinci, Gianpiero Rigosi, sia in progetti teatrali con Giuseppe Cederna e in sonorizzazioni di molti films del periodo muto.

 

Mauro Campobasso, chitarrista, compositore e arrangiatore, nato a Taranto, vive a Bologna. È laureato in musicologia al Dams di Bologna ed in Chitarra Jazz al Biennio Superiore del Conservatorio di Rovigo. Attualmente è professore di Chitarra Jazz presso il Conservatorio Rossini di Pesaro. Ha suonato e collaborato con straordinari musicisti, come Pierre Favre, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Francoise Hardy, Tino Tracanna, Javier Girotto, Michele Rabbia, Marco Tamburini, Roberto Ottaviano, Achille Succi, Stefano Senni, Luca Bulgarelli, Maurizio Giammarco, Marco Sabiu, Perry Blake, Fabrizio Bosso. Ha inciso per la Emi/Virgin, Universal Music, Parco della musica Records, Soul Note/Black Saint, DDQ, Dodicilune, Koinè, Splasch, Philology. Si è esibito come leader in alcuni dei più importanti festival italiani ed europei tra cui Clusone Jazz, Roma Jazz Festival, Pescara Jazz, Metastasio Jazz, Lugano Estate Festival, Tirana Jazz Festival, Ravenna Jazz Festival, Trentino Jazz, Garda Jazz Festival, Piacenza Jazz, Udine Jazz e molti altri.

Walter Paoli, batterista e arrangiatore. Professore  di Batteria Jazz presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, inizia la carriera studiando principalmente da autodidatta e frequentando in seguito i corsi invernali di Siena Jazz tenuti da Roberto Gatto ed Ettore Fioravanti. Studia pianoforte e armonia con Mauro Grossi e Bruno Tommaso. Si perfeziona seguendo vari seminari di batteria: Jack De Johnette, Marvin “Smitty” Smith, Han Bennink. Ha collaborato con: Stefano Bollani (Italian Trio, Orchestra del Titanic, Abbassa la tua Radio), Enrico Pieranunzi (Trio, Danza di una Ninfa e formazioni varie), Enrico Rava, Paolo Fresu, Franco D'Andrea, Stefano Di Battista, Pietro Tonolo, Massimo Urbani, Marco Tamburini. Collaborazioni con musicisti stranieri: Kenny Wheeler, Benny Golson, Lee Konitz, Tommy Flanagan, Bob Mintzer, Terence Blanchard, Tony Scott, Aaron Parks, Jimmy Owens, Ben Street, Partecipazione a vari jazz festival: Montreal Jazz Fest, Loulè Jazz Fest, Umbria Jazz. Jazz club e teatri prestigiosi: Blue Note Tokyo, Blue Note Milano, Istituto di cultura italiana Kyoto, Istituto di cultura italiana a New York, Israeli Opera Tel Aviv, Auditorium Parco della Musica Roma.

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    Ettore Fioravanti Opus Magnum sextet
"Attraverso ogni confine"
Ettore Fioravanti batteria
Marco Colonna clarinetti
Andrea Biondi vibrafono
Igor Legari contrabbasso 
+  Francesco Fratini tromba Filippo Vignato trombone
  Sono sempre stato affascinato dalle terre di confine e i perché sembravano molteplici: sovrapposizione di culture, usi e tradizioni diversi, linguaggi e dialetti ibridi, abitudine a trattare il dirimpettaio come qualcuno di casa, orizzonti che mostrano senza soluzione di continuità luoghi con differenti titolarità. A rifletterci bene però mi rendo conto che ciò che attrae maggiormente è proprio quel filo immaginario che separa una nazione, una regione, talvolta anche una città da un’altra. 
Un confine non è fatto per essere superato ma per essere attraversato. E’ insieme forbice e nastro adesivo. Siamo sul confine quando nasciamo e quando moriamo; in questo stesso attimo temporale siamo tra passato e futuro. C’è un confine permeabile fra saggezza e follia, odio e amore, coerenza e contraddizione, e ogni persona calibra diversamente il punto di passaggio da una posizione all’altra. E’ una linea senza spessore tra due tempi, due spazi, due sostanze, due sentimenti, il punto di incontro tra infinito e zero.      
ETTORE FIORAVANTI
 

Informations

When 
30 June 2022
Where 
POINT (12.493969 41.873832)
Contacts 
Email: 
info@musicaperroma.it
Online purchase: 
www.ticketone.it/event/summertime-casa-del-jazz-2022-casa-del-jazz-15330957/
Telephone: 
06 80241281
Web site: 
www.auditorium.com/evento/mauro_manzoni_mauro_campobasso_ettore_fioravanti_opus_magnum_sextet-25857.html
Timetables 

Giovedì 30 giugno 2022
Ore 21.00

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Location

Mauro Manzoni Mauro Campobasso/ Ettore Fioravanti Opus Magnum sextet, Viale di Porta Ardeatina, 55
Viale di Porta Ardeatina, 55
41° 52' 25.7952" N, 12° 29' 38.2884" E

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