Dal secondo dopoguerra a oggi l’attività di poeti-cantastorie del Sud risulta arricchita di spunti espressivi e tematici solo in parte riconducibili agli ambiti tradizionali del folkore bensi a una piazza eletta a luogo universale del confronto dialettico, in cui riesporre al pubblico e con la forza musicale della poesia, le tormentate storie degli uomini. Una piazza mediatica ben più ampia di quelle contadine, alla quale il cantastorie ha riadattato la propria riflessione critica; una piazza che, oltre ai vasti ambiti del teatro, della radio, della televisione e della rete, ha visto i poeti-cantastorie comparire spesso sul grande schermo del cinema, in progetti di primissimo livello. La giornata di studio Il cinema dei cantastorie. Il realismo poetico tra documenti. immagini e proiezioni vuol cosi essere una prima occasione per far conoscere, più che i già noti aspetti tradizionali, il dialogo partecipativo che, sin dagli anni Cinquanta del Novecento, i cantastorie hanno saputo stabilire con grandissimi registi del panorama cinematografico italiano: dai fratelli Taviani ad Alessandro Blasetti, da Pietro Germi a Carlo Lizzani, da Ugo Gregoretti a Martin Scorsese e Franco Zeffirelli, da Marco Tullio Giordana a Marco Amenta e Pasquale Scimeca, fino al recente Cuntami (2021) di Giovanna Taviani.
A corredo dell’incontro, sarà allestita presso la Sala Convegni un’esposizione iconografico-documentaria a tema.
L’iniziativa, inserita nell’ambito de L’archivio cantato, accordo quadro di collaborazione vigente tra l’Archivio centrale dello Stato e il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, fa parte del progetto Paternò e le piazze del mondo. Busacca e i cantastorie finanziato dall’Assessorato delle autonomie locali e della funzione pubblica della Regione Sicilia.
Curatori: Simonetta Ceglie, responsabile del Servizio Didattica e Valorizzazione ACS e Mauro Geraci, ordinario di Antropologia culturale dell’Università degli Studi di Messina.
Informations
6 dicembre 2024 alle ore 16.00