XX edizioneDal 15 ottobre al 17 dicembre 2025 il Teatro Manzoni di Roma ospita la Rassegna internazionale di drammaturgia contemporanea IN ALTRE PAROLE: cinque appuntamenti, per conoscere testi contemporanei inediti, provenienti da diversi paesi, con la partecipazione di autori, attori, registi, traduttori in un continuo confronto col pubblico e addetti ai lavori e che vede il coinvolgimento diretto delle rispettive ambasciate.
Ideata da Pino TiernoA cura di Miriam Mesturino e Pino Tierno
Programma prossimi spettacoli:
19 novembre – ore 17.30 IL GRATTACIELO di Antonio Tabarestraduzione di Chiara Del Vecchioa cura di Enrico Maria Lamannacon Blas Roca Rey e Stefano MessinaDue architetti, due amici, un sogno costruito insieme: innalzare un grattacielo che dia senso a una vita di lavoro condiviso. Ma proprio quando il successo sembra a portata di mano, Pablo annuncia di voler lasciare tutto, deciso a cercare un’altra strada. Emilio, legato al progetto e all’amicizia, tenta con ogni mezzo di trattenerlo, mentre intorno a loro si addensano segreti, paure e responsabilità familiari. Tra confessioni, silenzi e scontri, il grattacielo si trasforma in metafora di ambizioni, crisi e desideri irrealizzati. Una storia di amicizia e disincanto, che interroga sul prezzo dei sogni e sulla libertà di scegliere.26 novembre – ore 17.30QUANDO LA TERRA TREMA di AA.VV. – Teatro arabo-ebraico di Giaffatraduzione di Maddalena Schiavoa cura di Claudia Della Setacon gli attori dell’Accademia Internazionale di TeatroIl testo è un grido collettivo che attraversa lingue, identità e ferite. Sette autori israeliani e palestinesi reagiscono al conflitto e all’orrore con storie intime e brucianti: amori sospesi tra sirene e spari, coppie divise da confini invisibili, voci che cercano di parlare di pace mentre tutto intorno crolla. Ogni scena è un frammento di verità, un pezzo di vita in bilico tra paura e desiderio, trauma e resistenza. Sul palco, il terreno vibra come sotto un terremoto: eppure, in mezzo alle macerie, resta il coraggio di guardarsi negli occhi e tentare ancora la convivenza.Teatro arabo-ebraico17 dicembre – ore 17.30CECHOV CABARET di Viliam Klimáčektraduzione di Zuzana Nemčíková e Lianna Nobilea cura di Caterina Misasi con gli allievi dell’Accademia Professionale Padiglione LudwigNel 1896, dopo il fiasco del Gabbiano, Anton Cechov si rifugia a Melichovo e, tra visioni e depressione, si scopre trasformato in un pugile. Intorno a lui gravitano la sorella, gli amici medici, l’amata Lika e persino un’addestratrice di orsi, in un vortice di realtà e assurdo. La pièce mescola teatro e televisione, biografia e parodia, facendo di Cechov un protagonista disilluso e fragile, ossessionato dal fallimento e dalla ricerca di nuove forme artistiche. La sua vita privata, segnata da passioni e tradimenti, si intreccia con un mondo che lo trasforma in spettacolo. Tra satira e malinconia, l’opera riflette sulla fragilità dell’artista e sull’inganno della gloria.
Il programma potrebbe subire variazioni
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