Dalla prima pubblicazione di Shakespeare del 1603traduzione, adattamento e regia PATRIZIO CIGLIANOvideo introduzione del M° LEO GULLOTTAcon la partecipazione straordinaria “in voce” di GIGI PROIETTINel ruolo del Fantasma Amleto: Patrizio CiglianoGertrude: Giulia RicciardiRe Claudio: Nicolò ScarparoPolonio: Nicola MarcucciOrazio: Sebastian Gimelli MorosiniRosencrantz: Gigi PallaGuilldestern: Federico TolardoOfelia: Laura MarcucciLaerte: Luca GiacominiAssociazione Culturale Arcadinoè
Fino al 1823 si conoscevano solo due versioni dell’Amleto, quella pubblicata in edizione in quarto nel 1604-1605 e quella, in parte diversa, apparsa nell’edizione in folio del 1623. Ma in quell’anno, nel 1823 – proprio duecento anni dopo l’ultima pubblicazione del testo! – fu fatta una scoperta clamorosa: un certo Sir Henry Branbury rinvenne per caso un vecchio volumetto, mancante dell’ultima pagina, che recava la data del 1603 (!!) e presentava un Amleto quindi precedente a quelli noti, molto più breve, diverso nei nomi di alcuni personaggi, nella sequenza delle azioni e, in molti punti, nella stessa struttura discorsiva; più incalzante, più rozzo, più barbarico.Il “Primo Amleto”, dal 1996 pubblicato anche in Italia, misteriosamente è pressoché sconosciuto alla stragrande maggioranza degli stessi teatranti italiani e, incredibilmente, questa ghiotta versione, prima del nostro allestimento del 2014, non era MAI ANDATA IN SCENA IN ITALIA.La straordinaria storia di Amleto, per usare un termine cinematografico, può tranquillamente essere definita un “Thriller/Fantasy”, con fantasmi, cavalieri, omicidi, intrighi, avvelenamenti, duelli, amore, odio e vendetta. E nel nostro “The First Hamlet” qualcosa di molto cinematografico e moderno, in effetti c’è: lapresenza di Shakespeare stesso, cui hanno dato voce e volto Leo Gullotta e Stefano Fresi, presenti e recitanti sotto forma di OLOGRAMMI, a punteggiare la storia come fossero due autori/narratori di favole. Il ricorso all’Intelligenza Artificiale, che ci auguriamo resti a lungo fuori dai teatri, in questo caso è coerente, perché il personaggio di Shakespeare è – ovviamente! – inventato, e la dimensione che si è voluta dare a questo “intruso” è proprio astratta, immateriale, mutevole, e queste prerogative sono più abituali nell’effettistica del cinema, che questa volta verrà usata anche in teatro. Anche lo straordinario Cameo di Gigi Proietti, in voce sul ruolo del fantasma, sarà sviluppato attraverso l’Intelligenza Artificiale e affidato a proiezione 3D.Il bellissimo impianto scenografico è una scatola mutante, che ruota su se stessa, trasformando ogni scena nella situazione del testo, giocando al teatro, che si modifica davanti agli occhidello spettatore. La tragedia così acquisisce una dinamica incalzante, resa ancor più coinvolgente dalle musiche fortemente presenti.
Il programma potrebbe subire variazioni
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