Charlie Vaux live electronics
Nocui (Leonardo Di Fiore) live electronics, voce
Una serata di sperimentazione sonora con NOCUI e Charlie Vaux.
NOCUI e Charlie Vaux del collettivo artistico Shapeless Culture insieme per una serata unica per immergersi in un’esperienza sonora radicale e sensibile, che celebra la sperimentazione musicale e la diversità, nel cuore verde della Capitale. Shapeless Culture è un collettivo artistico e un’etichetta discografica indipendente con sede a Berlino, fondata dal compositore e sound designer italiano NOCUI (Leonardo Di Fiore): il collettivo nasce con l’obiettivo di esplorare l’innovazione musicale mediata dalla tecnologia, promuovendo una fluida contaminazione tra generi che rompe le barriere stilistiche convenzionali.
NOCUI, artista italo-berlinese, presenta a Roma un esclusivo Live Set, eseguendo dal vivo i suoi lavori più recenti, tra elettronica atmosferica e performance vocale. Noto per la sua capacità di fondere sperimentazione elettronica e sensibilità compositiva, l’artista integra sintetizzatori modulari, voce e tecniche di produzione avanzate, generando paesaggi sonori immersivi e introspettivi. Il suo album di debutto Italian Robot è stato accolto con entusiasmo per l’indagine sulla fragilità umana nell’era digitale, ma il suo successivo progetto Club Exit, vira verso sonorità più intime e umane.
Charlie Vaux è un DJ e artista multidisciplinare attivo nella scena underground berlinese. Il suo sound, fortemente influenzato da Synthwave, EBM, Italo Disco e House, si distingue per l’energia e l’eleganza dei set. Vaux è co-fondatore del collettivo R27, residente dell’etichetta CRAVE TAPES, il suo stile è stato recentemente presentato anche nella prestigiosa piattaforma HÖR Berlin. Nella Capitale, Vaux proporrà un DJ Set ricercato e coinvolgente, capace di unire nostalgia e visione contemporanea.
Durante la serata, i due artisti presentano anche in anteprima assoluta il loro primo lavoro collaborativo, l’EP Changing Colors, progetto che fonde synth sognanti, vocalità emotive ed estetica retro-futurista, indagando la complessità della transizione, dell’identità e del mutamento per un viaggio sonoro tra pista da ballo e introspezione.
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