Sofia Russotto - Colline Far - Bei RicordiIspirato all’omonima poesia di Cesare Pavese e alle vicende biografiche del poeta, lo spettacolo racconta la discussione di due ragazzi senza desiderio né scopo su come cambiare il mondo affogando le loro giornate tra musica, alcool e cocaina. Un alto muro di casse e una consolle da dj sono gli strumenti del loro divertimento distruttivo. Una storia personale, portavoce di un sentimento generazionale e umano, pronto a cercare la risposta nella negazione della vita piuttosto che nella sua esaltazione.Umberto Galimberti ne L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani – una delle fonti che ha ispirato la scrittura della drammaturgia – afferma che quando non si sente l’importanza della propria presenza si inizia a percepire l’importanza della propria assenza. In questa ottica, il suicidio diventa un atto di vitalismo, un atto politico. La mancanza di connessione con la realtà li avvicina vorticosamente al desiderio di morte, prospettiva più seducente del costruirsi un futuro incerto in un mondo che non li comprende e che loro non comprendono.Una cura sembrerebbe essere la bellezza, capace di dare un senso che vada oltre al dilagare della quotidianità. L’opera poetica di Cesare Pavese è l’unico appiglio alla bellezza nella putrefazione della loro vita. Il loop tossico della loro quotidianità viene interrotto dall’arrivo di una giovane donna, una meteora che sconvolge da subito il fragile equilibrio della casa dando inizio ad un pericoloso vortice di eventi che li metterà di fronte alla scelta più difficile della loro vita.Il testo, scritto da Sofia Russotto agli albori della pandemia, è nato dal senso di occlusione e immobilità che quella situazione portava con sè, per poi inoltrarsi nello spaesamento che la sua generazione viveva al di là del lockdown, sul senso della propria esistenza.Autrice di uno spaccato realistico e privo di morale, Sofia Russotto ci accompagna in una storia di giovani ma non giovanissimi, che portano il loro singolare dentro a una battaglia plurale, la ricerca di senso e di bellezza.Domenica 23 febbraio, al termine della replica medierà l’incontro con la compagnia il critico Antonio Audino, nell’ambito del progetto Staffetta critica.Spettacolo corealizzato nell’ambito del Festival Overground realizzato in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, all’interno del progetto R.E.T.E. promosso da Ecoritmi, con il contributo del PNRR – Next Generation EU.
Drammaturgia originale Sofia RussottoRegia Sofia RussottoAssistente alla regia Riccardo LongoCon Michele Eburnea, Filippo Marone, Gaja MascialeProduzione Bei Ricordi, Colline Far
Il programma potrebbe subire variazioni
Informaciones
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