La mostra rende omaggio a quella che è passata alla storia come la più importante rassegna di arte italiana negli anni Trenta.
Il titolo rivela uno degli elementi caratterizzanti della Quadriennale del 1935, ovvero la sua capacità di mettere a confronto la generazione degli allora maestri (Giorgio de Chirico, Arturo Martini, Giorgio Morandi, Gino Severini, per citare soltanto i più noti), con giovani artisti che sarebbero emersi di lì a poco (Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Mario Mafai, Pericle Fazzini).Di quella memorabile edizione, la mostra restituisce alcuni riflessi attraverso opere eccezionali – alcune delle quali pressoché inedite – che raccontano una stagione complessa ma ricchissima, dai retaggi delle avanguardie e del "Novecento" alle tendenze dominanti del momento storico, tra Scuola Romana, tonalismo, primordio, Secondo Futurismo, astrattismo.
A cura di Walter Guadagnini e realizzata in collaborazione con l’Archivio Biblioteca della Quadriennale
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