"Essere diversi è come un elefante con la proboscide corta: una rarità". Lo afferma Nino, un bambino di dodici anni a cui è stato diagnosticato a due anni e mezzo un autismo infantile severo ma non grave: aveva smesso di parlare, non guardava più sua madre negli occhi, il suo isolamento interiore minacciava ogni giorno di più la sua interazione con gli altri, con il mondo. Oggi Nino è il protagonista, il centro, il fulcro di un film che riguarda non solo coloro con cui condivide la sua particolarità, ma tutti quelli che, in un modo o nell'altro, sono diversi. Diversi perché emarginati, diversi perché fanno parte di una minoranza, diversi per via del loro orientamento sessuale, diversi perché poveri, diversi perché di un'altra etnia, religione, cultura rispetto a quella del paese in cui vivono. BE KIND è un film autoprodotto, quasi familiare, nato dal desiderio di Sabrina Paravicini di fare un dono speciale al proprio figlio, nel corso dei mesi di lavorazione si è trasformato in un vero e proprio film e racconta il viaggio da piccolo regista di una persona diversa all'interno della diversità, intesa non come differenza, ma come ricchezza nella varietà. L'idea del film nasce da una domanda di sua madre: "ti andrebbe di raccontarti?". Lui ha accettato. La mamma, l'attrice e regista Sabrina Paravicini, lo accompagna in un percorso fisico ma soprattutto emotivo, dove ogni tappa sono incontri con persone che raccontano le esperienze attraverso la condivisione delle loro storie. Nino diventa un Virgilio che ci conduce, quindi, nel mondo della varietà umana, dove incontriamo uomini e donne che ci fanno partecipare alle loro vite. E ci insegnano che l'unico modo per entrare davvero in contatto con gli altri sia la gentilezza, unico strumento che ci predispone all'ascolto dell'altro senza atteggiamenti pietistici o "antropologici", ma mossi dal reale desiderio di conoscere realtà che ancora non conosciamo. La presenza dello scrittore Roberto Saviano, dell'attore Fortunato Cerlino e dell'astronauta Samanta Cristoforetti si alternerà a tanti incontri, tante vicende che comporranno un grande racconto, a lieto fine: un racconta che parla di limiti superati, di speranza, di sperimentazioni, di gentilezza e di felicità possibile per tutti. Perché, alla fine, tutti siamo diversi da tutti.
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