La mostra Note Perdute è dedicata al restauro del liuto Vendelino Tieffenbrucker, particolare strumento musicale del XVI secolo ridotto a "rudere", realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Paola Droghetti onlus e alla condivisione del progetto con il corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia, rappresenta un caso virtuoso di partecipazione tra soggetti privati e istituzioni dello Stato.
La Fondazione Paola Droghetti onlus ha affidato il lavoro di restauro al giovane Riccardo Angeloni, primo laureato presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia che è l’unica sede in Italia a offrire il sesto percorso formativo professionalizzante dedicato agli strumenti musicali, strumenti e strumentazioni della scienza e della tecnica, previsto dalla riforma dell’insegnamento del restauro.
Si tratta di un liuto con la cassa aperta e mancante del piano, perduto probabilmente in occasione della sua trasformazione in mandola, il cui autore è un illustre liutaio tedesco trapiantato in Italia, come si legge nella etichetta di carta incollata nella cassa, In Padua Vendelinus Tieffenbrucker. Insieme al liuto sono esposti chitarroni arciliuti tiorbe e strumenti modificati che consentono al visitatore di spaziare tra la molteplicità di strumenti a corde pizzicate che animavano il panorama musicale del Cinque e Seicento. Si tratta di uno strumento presente nei più varieganti ambienti del tempo legati al sacro, alla vita di corte o a quella civile e addirittura paesana. La pratica dello strumento, fu riservata nel Rinascimento a musicisti professionisti per poi diffondersi agli amatori appartenenti alle famiglie aristocratiche e agli strati più alti e culturalmente raffinati della società per poi estendersi anche agli ambienti meno colti.
Il restauro del liuto Tieffenbrucker del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Paola Droghetti onlus e alla condivisione del progetto con il corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia, rappresenta un caso virtuoso di partecipazione tra soggetti privati e istituzioni dello Stato.
Nel caso del liuto in questione, un prezioso esempio di strumento musicale storico, la Fondazione ha affidato il lavoro di restauro al giovane Riccardo Angeloni, primo laureato presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia che è l’unica sede in Italia a offrire il sesto percorso formativo professionalizzante dedicato agli strumenti musicali, strumenti e strumentazioni della scienza e della tecnica, previsto dalla riforma dell’insegnamento del restauro.
Sabato 16 marzo alle ore 11.00, in occasione della giornata inaugurale si può assistere all’intervento musicale di Pietro Prosser, autorità a livello internazionale dello studio di strumenti come il calichon e la mandora In occasione della giornata inaugurale viene presentato il volume: Note perdute. Il restauro del Liuto di Vendelino Tieffenbrucker del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Studi e restauro a cura di Sonia Martone e Massimiliano
Nella stessa giornata è inoltre proiettato il video Note Perdute di Edoardo Mariani e Francesco Scognamiglio, prodotto dalla Fondazione Paola Droghetti.
Informationen
Dal 16 marzo al 3 novembre 2024
dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00)
Chiusura: lunedì
Giornata inaugurale sabato 16 marzo 2024 ore 11.00