Una Magara del Sud, custode di canti e ferite antiche, dà vita a due pupazzi che sono parti di sé: il Soldatino, la sua mancanza più profonda; la Ballerina, il suo desiderio negato. Nella danza la Magara li anima e li tormenta, rivelando il proprio mondo interiore attraverso gesti, rituali e incanti. Il viaggio del Soldatino – acqua, buio, fuoco – diventa un percorso dentro la sua anima, mentre le illustrazioni video e la narrazione dal vivo intrecciano fiaba e mito meridionale. Nel finale, quando i due pupazzi si consumano nel fuoco, resta solo un piccolo cuoricino di stagno: il segno che l’amore vero sopravvive, anche nelle ceneri, anche dentro chi non sa più riconoscerlo.Una fiaba meridionalizzata, un rito danzato, un racconto che si fa corpo, immagine e voce per dire che l’amore, quando è autentico, sopravvive a tutto. Anche alla morte. Anche alla Magara.
Testo e regia Giandomenico Salecoreografie Marco Lattuchellicon Marco Lattuchelli e Giandomenico Salemusiche dalla tradizione popolareliberamente tratto da “Il Soldatino di stagno” di Hans Christian Andersenillustrazioni in video Chiara ScarponeFerentania Teatri | Molino d’ Arte
Il programma potrebbe subire variazioni
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