D. Scarlatti: Sonata in re maggiore K. 119; Sonata in re minore K. 9; Sonata in sol maggiore K. 125I. Albéniz: da Iberia Fête-dieu à Seville; El Puerto; RondeñaM. Ravel: Pavane pour une infante défunteJ. Brahms: Variazioni su un tema di Paganini op. 35, libro IIF. Liszt – W. Horowitz: Rapsodia Ungherese n. 2 in in do diesis minoreJosef Edoardo Mossali, pianoforteUn viaggio pianistico che attraversa tre secoli di storia e di linguaggi, dagli scintillii barocchi di Domenico Scarlatti fino al virtuosismo trascinante di Franz Liszt. L’apertura è affidata a tre Sonate di Scarlatti, piccoli gioielli che condensano brillantezza, freschezza inventiva e vivace spirito iberico, restituendo la leggerezza del clavicembalo nella tavolozza del pianoforte moderno. Il percorso prosegue con le pagine di Isaac Albéniz tratte da Iberia (Fête-dieu à Seville, El Puerto, Rondeña), capolavoro assoluto della letteratura pianistica spagnola, dove ritmi popolari, melodie andaluse e colori orchestrali danno vita a un affresco mediterraneo di grande suggestione. In dialogo con questa dimensione solare e danzante, l’eleganza francese di Maurice Ravel con la Pavane pour une infante défunte, pagina di struggente delicatezza che evoca atmosfere sospese e raffinate. Il finale è affidato a due prove di virtuosismo trascinante: le Variazioni su un tema di Paganini op. 35, libro II, di Johannes Brahms, sintesi di rigore formale e brillantezza tecnica, e la celebre Rapsodia Ungherese n. 2 nella leggendaria versione Liszt–Horowitz, autentico trionfo di energia, spettacolarità e fantasia pianistica.
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