Marco Marciani, nato a Migliano Sabina (RI), inizia la sua carriera lavorando come attore, regista di teatro cinema e tv, insegnando per sette anni all’Accademia Beatrice Bacco le materie: approccio alla telecamera, sensoriale e acting sul palcoscenico. La sua indole all’approccio delle diverse forme d’arte lo conduce a perseguire le sue passioni, compresa la pittura, creando un immaginario pittorico ricco di contaminazioni artistiche.
Da bambino si diverte a dipingere la natura del reatino, dove i genitori portavano avanti le loro attività di commercianti e ristoratori, andando alla scoperta dei ruscelli e delle piante, passeggiando per chilometri nei prati, lasciandosi ispirare dai colori della terra e dei campi. Col tempo, analizzando i grandi artisti e studiando le loro opere, le memorie naturalistiche sono diventate l’espressione più rappresentativa della sua pittura, permettendo alla natura congenita dentro di lui di trovare una forma, affinando la ricerca tecnica dei materiali per rendere la sua visione più personale.
Non sa dire se i differenti ruoli artistici influenzano la sua pittura, la sua capacità di essere poliedrico è stata la sua forza per essere un artista indipendente, evitando la necessità di scendere a compromessi d’autore. Non si possono non citare la bravura e la lungimiranza nel cogliere l’unicità dalle pratiche artistiche, fondendole e rendendole arte nuova. La scelta dei materiali, come il tulle, proviene dal teatro, dai vestiti di scena, dai separé della scenografia, l’utilizzo delle trasparenze e della luce, che solo un occhio abituato alla regia sa cogliere, sono state messe in primo piano grazie all’impiego del plexiglas, rendendo il supporto traslucido capace di emanare leggerezza, donando tridimensionalità alle sue opere, rimandando al gioco di ombre, di chiaroscuri, che i fari e i proiettori cinematografici riescono a creare sul set. Il pittore, agisce rievocando un ambiente sospeso, fluttuante nel suo spazio psichico, avvolgendo di mistero le sue opere.
La bellezza dell’arte per Marco Marciani sta nel fatto che non ha bisogno di un’area circoscritta, si può dipingere ovunque, sporcando e sperimentando. Lasciare le opere in magazzino per l’artista è complicato, anche da un punto di vista pratico, permettergli una corretta asciugatura ha bisogno di spazio e tempo adeguato, così ha voluto ricercare un suo approccio personale alla tela, stendendo su di essa uno strato di colore che andasse a fondersi con il supporto, dando quasi un’idea di stampa o di stoffa floreale, facendolo diventare il suo tratto distintivo.
Le sperimentazioni e lo studio dei grandi come Lucio Fontana lo hanno portato ad interrogarsi sul vuoto, sul tridimensionale, sul vedere oltre la tela. Non ha mai compreso però, durante questi anni di osservazione, l’utilizzo della violenza e della forza per valicare la materia, lo squarcio per strappare il velo. Per questo motivo, dopo anni di studio, ha portato a termine la sua visione di vuoto, scegliendo la dolcezza ed il romanticismo per oltrepassare la tela, accompagnando l’interlocutore per mano nel suo mondo, senza forzarlo, ponendo così a capo del suo intero processo creativo la continua ricerca della bellezza.
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Dal 27 settembre al 3 ottobre 2024
Dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00