Mostra personale di Vittorio Iavazzo
Curatrice e organizzazione Michele von Büren
L'Arcadia, antica regione greca del Peloponneso, è divenuta nell'immaginario collettivo un luogo senza tempo, simbolo di un mondo idilliaco e distante, dove a regnare non è il caos, ma la natura e i paesaggi bucolici. Vittorio Iavazzo attinge all'iconografia antica e mitologica adattandola al mondo contemporaneo; l'immagine ideale e romantica dell'Arcadia non rappresenta una via di fuga dalla realtà, quanto un elemento simbolico, una guida invisibile, un luogo ideale da rendere visibile attraverso l'arte.
Le opere dell'artista - che vanno dalla scultura, alla pittura ed al disegno - ritraggono figure mitologiche che tracciano un percorso allegorico, un viaggio interiore che va dalla perdita alla rinascita. Apollo e Dafne aprono il tragitto, colti nel momento più drammatico, quando ormai la ninfa, pur di non essere posseduta dal Dio, si trasforma in alloro, lasciando un rametto tra le mani di lui.
Per le sculture, l'artista sperimenta tecniche diverse, unendo l'uso della carta pesta a quello di materiali che riportano all'immaginario del mondo classico. Le sculture di Apollo e Dafne sono trattate con ossidi che danno alle opere un aspetto antico, simile a quello dei bronzi di San Casciano, usurati dal tempo e dagli agenti atmosferici. Marte e Atena, invece, sono realizzati con l'unione di carta e polvere di terracotta, tecnica che riconduce all'aspetto materico degli antichi vasi greci.
I dipinti esposti, in continuità con il viaggio pensato dall'artista, sono popolati da figure che emergono dal mondo ideale dell'Arcadia, come ninfe, fauni e divinità pagane. Anche nella realizzazione dei quadri Iavazzo sperimenta materiali come il caffè e l'ossido di rame, volti a dare alle immagini un'aura di antichità.
Informations
Dal 16 maggio al 12 giugno 2024
dalle 11.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 19.30
domenica e lunedì su appuntamento