Mostra a cura di Sergio Risaliti e Paola Marino
La mostra personale di Ahmet Güneştekin YOKTUNUZ (Eravate assenti), a cura di Sergio Risaliti e Paola Marino con la direzione organizzativa di Angelo Bucarelli, espone sculture, dipinti e installazioni monumentali dell’artista turco diorigine curda, che raccontano la storia, i miti e le leggende delle civiltà anatoliche, del Mediterraneo e della Mesopotamia, da cui Ahmet Güneştekin trae ispirazione.
La mostra è costruita sul dialogo con i capolavori della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e propone un viaggio emozionante alla scoperta di iconografie radicate in epoche e culture remote, assieme a temi universali come l’esodo, le migrazioni, i confini, il senso di comunità e il sincretismo culturale e religioso.
L’opera di Güneştekin sposa una strategia culturale impegnata che si traduce in un linguaggio espressivo polifonico, di estremo rigore formale.Elemento centrale nella poetica dell’artista è il concetto di memoria: il ricordo degli invisibili, degli esclusi, delle minoranze che spesso restano tagliate fuori dai racconti ufficiali della storia. Dalla memoria nasce il bisogno di indagare e interpretare questioni sociali e ambientali, coinvolgendo lo spettatore sul piano visivo, intellettuale ed emotivo.
L’installazione YOKTUNUZ, è esposta nella sala neoclassica con il capolavoro di Antonio Canova “Ercole e Lica”, in una relazione drammatica esaltata dalla tensione del gruppo marmoreo. L’installazione a parete, che misura 12 metri di base per 4,5 di altezza, è composta da centinaia di oggetti quotidiani raccolti sia tra le macerie di Diyarbakir, città patrimonio dell’Unesco e teatro di scontri nel conflitto turco – curdo, sia dalle rovine delle case distrutte nella provincia di Hatay dal terremoto nel 2023. Al nitore del marmo scolpito con magistrale intensità da Canova fa da contrappunto il nero dell’installazione di Güneştekin, che trascende in un compianto universale.
Ahmet Güneştekin, Batman 1966, è il primo artista turco a esporre con una mostra personale alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. La mostra consolida il rapporto con l’Italia, paese che l’artista ha scelto anche come sede della sua Fondazione, che aprirà nel 2026 a Palazzo Gradenigo a Venezia.
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