La Papale arcibasilica maggiore cattedrale arcipretale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano, meglio nota come Basilica di San Giovanni in Laterano è, per definizione, la “madre di tutte le chiese del mondo”, e rappresenta l’ideale trait d’union tra epoca pagana ed epoca cristiana. Nata, infatti, come edificio per riunioni pubbliche e per l’amministrazione della giustizia, con la diffusione del nuovo credo si trasforma in maestosa struttura ecclesiastica, adatta ad accogliere un gran numero di fedeli.
La Basilica, che sorge nelle vicinanze del monte Celio, è stata edificata sullo stesso luogo della basilica eretta da Costantino, intorno al 314, su terreni già di proprietà della nobile famiglia dei Laterani, dalla quale prende nome tutta l’area. Nei suoi Annali, Tacito racconta che le case e i terreni di proprietà dei Laterani furono loro confiscati da dall’Imperatore Nerone dopo la congiura dei “Pisoni”: il console Plauzio Laterano cospirò, fallendo, contro l’imperatore Nerone che lo condannò a morte e lo privò di beni e terreni, in favore dell’Erario Imperiale.
L’imperatore Settimio Severo utilizzò una parte di quei terreni per l’edificazione di un grande complesso militare chiamato Castra nova equitum singularium, ovvero Nuova Caserma delle guardie scelte.
Nel 312, l’imperatore Costantino sconfisse Massenzio nella Battaglia di Ponte Milvio (312), grazie a un sogno fatto la notte prima dello scontro: un angelo portava una croce su cui era vergato il famoso detto In hoc signo vinces - sotto questo segno vincerai. L’imperatore fece dipingere sugli scudi dei propri soldati proprio quella frase. Nel 313, quindi, Costantino riconobbe al Cristianesimo libertà di culto, preoccupandosi di offrire alla chiesa nascente un luogo adatto per svolgere pienamente il proprio ministero spirituale e donando a Papa Melchiade i terreni per edificare una domus ecclesia.
La Basilica venne consacrata nel 324 (o 318) da Papa Silvestro I che la dedicò al Santissimo Salvatore. Nel IX secolo, papa Sergio III la dedicò anche a San Giovanni Battista, e nel XII secolo, papa Lucio II aggiunse anche San Giovanni Evangelista.
Ripetutamente danneggiata e restaurata, la basilica fu protagonista di alterne vicende che ne hanno segnato la storia fino ai nostri giorni.
Nel 455, i vandali di Genserico depredarono la Chiesa di tutti i suoi tesori. All’inizio del IX secolo, Leone III ricostruì i soffitti della basilica e decorò le finestre dell’abside con vetrate policrome. Alla fine del XIII secolo, Bonifacio VIII fece edificare una nuova loggia delle benedizioni, decorata con affreschi di Giotto e Cimabue, oggi andati perduti. Nel 1378, con l’elezione di Gregorio XI e il ritorno del papato a Roma dopo la parentesi avignonese, il Laterano, in pessime condizioni, venne abbandonato per il Vaticano. Per il Giubileo del 1600 Clemente VIII rinnovò il transetto e l’altare del Santissimo Sacramento su progetto di Giacomo Della Porta. Tra il 1426 e il 1431, Papa Martino V provvide a un rifacimento del pavimento e delle pitture che commissionò a Gentile da Fabriano e a Pisanello. Tra il 1431 e il 1447, papa Eugenio IV fece apportare importanti modifiche architettoniche e strutturali su cui Borromini si poggiò, nel 1650, per ricostruire completamente la navata centrale e quelle laterali. Nel 1660, papa Alessandro VII fece trasferire dalla Chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano i battenti di bronzo dell’antica Curia romana che oggi costituiscono il grande portone centrale della Basilica. Nel XVIII secolo, venne finalmente completata la facciata della Basilica con il nuovo prospetto di Alessandro Galilei e vennero collocate nei nicchioni di Borromini le statue dei 12 Apostoli. Nel XX secolo, durante il restauro dello splendido pavimento cosmatesco, furono rinvenuti i resti dell’antica caserma degli equites singulares.
In occasione del grande Giubileo del 2000, venne inaugurata la nuova Porta Santa, opera dello scultore Floriano Bodini (1933-2005).
Se vi trovate qui, meritano senz’altro una visita il museo, che raccoglie preziosi arredi liturgici, e il chiostro, capolavoro dell’arte cosmatesca di Pietro Vassalletto, membro della celebre famiglia di marmorari romani autori anche di quello della Basilica di San Paolo fuori le mura. Qui si conservano elementi architettonici, sculture e ornati dell’antica basilica.
Santuario Pontificio della Scala Santa
Basilica di Santa Maria Maggiore
Basilica di San Paolo fuori le Mura
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