Fu fatta edificare da Giulio III a metà del XVI a ricordo della sua salvezza fuggendo da Roma durante il sacco dei Lanzichenecchi del 1527. Il progetto fu affidato a Jacopo Barozzi da Vignola. La facciata è scandita da paraste con un portale centrale aperto tra due finestre inferriate. L’interno è uno splendido esempio di equilibrio architettonico cinquecentesco.
La cupola e l'intera chiesa subì degli interventi di parziale restauro negli anni 1826-1830 ai quali partecipò anche l'architetto Giuseppe Valadier. Ulteriori interventi vennero realizzati nel 1977 rivestendo la cupola con piombo e successivamente negli anni novanta, ripristinando il primitivo rivestimento della cupola in "coccio pesto" e restituendole in tal modo l'originaria resa cromatica.
Nel 1950 fu restaurato il particolare pavimento policromo della chiesa con la sovrintendenza dell'architetto Zander.
Informazioni
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