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Babingtons

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Rory Bruce, Chiara Bedini, Babingtons - Foto Account Ufficiale Facebook
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L’arte di servire il tè tramandata di generazione in generazione

Fondata nel 1893 da Isabel Cargil e Anna Matia Babington e gestita ancora oggi dalla famiglia di Isabel, Babingtons è un angolo di quiete dallo stile sobrio ed elegantemente eccentrico, così tipicamente anglosassone. 

Affacciato sulla scalinata di Piazza di Spagna, con la sua insegna dai caratteri in bronzo su una targa di romanissimo travertino accoglie la propria clientela con tè sapientemente miscelati e un menù ricco di piatti dolci e salati, nel rispetto della tradizione inglese, dal pasto leggero al tè vittoriano. Come alle sue origini, è rimasto “l'indirizzo mondano per una scelta clientela” (Guida Monaci, 1899). Nel Tea Shop all’interno della sala è possibile acquistare tè proveniente da tutto il mondo e una varietà di miscele firmate Babingtons preparate con ingredienti selezionati con cura. 

Rory Bruce – la quarta generazione che oggi gestisce la storica sala da tè insieme a Chiara Bedini – ci racconta il suo legame con Roma, i suoi aneddoti e le sue particolarità.

“Come nelle scatole cinesi dove ogni racconto ne introduce a sua volta altri, il nostro locale è un crocevia di piccole e grandi storie, di aneddoti e particolarità, che si sono intrecciati con la storia di Roma e che hanno fatto incontrare e dialogare culture e tradizioni diverse, davanti a una tazza di tè. Oggi noi siamo la quarta generazione che gestisce Babingtons, e la quinta è già pronta: tutta la nostra famiglia è passata da qui, come in un grande salotto aperto a vecchi e nuovi amici. Più che un business, un’estensione della famiglia, come lo è ora per i nostri clienti.

Nel 2018 abbiamo festeggiato il nostro 125esimo compleanno ma tutto è nato dall’intraprendenza di due giovani donne inglesi di buona famiglia. Una delle due era la mia bisnonna Isabel: lasciata dal promesso sposo a un passo dall’altare, partì per l’Italia con l’amica Anna Maria Babington sulle orme del Grand Tour. Dopo Venezia e Firenze, Isabel e Anna Maria arrivarono così a Roma. E se ne innamorarono. La Roma di fine Ottocento era una città complicata ma vitale, piena di artisti e letterati, con una folta comunità anglosassone che gravitava proprio intorno a questa zona, tant’è che Piazza di Spagna si chiamava allora Piazza di Inghilterra. Si ripromisero di tornarci, con l’idea di fare qualcosa. Ma cosa?

All’epoca in città il tè si trovava ancora solo in farmacia, ma gli inglesi erano tanti e l’amore per il tè inossidabile: fu così che Isabel e Anna Maria decisero di investire i risparmi, 50 sterline a testa, e di imbarcarsi in questa avventura. Il primo locale in via dei Due Macelli era molto piccolo, si beveva un solo tipo di tè a base di Darjeeling – che loro stesse miscelavano e servivano –  ma la notizia uscì sui giornali: finalmente una buona tazza di tè a Roma e con un bagno per le signore. Siamo nel 1893: due signore che mettevano su un’azienda era già di per sé un evento fuori dall’ordinario.

Negli anni, dalla crisi economica di fine anni Venti alle due guerre mondiali, le evoluzioni e le trasformazioni sono state naturalmente tante, nell’arredamento come nel menù, ma con una costante: non abbiamo mai chiuso. Siamo rimasti aperti anche durante la Seconda guerra mondiale, nonostante fossimo una sala da tè inglese: nella prima sala si incontravano i gerarchi fascisti, nell’ultima gli antifascisti, che uscivano dalla cucina. Per continuare ad assicurare il servizio, lo staff di Babingtons portava persino le proprie razioni da casa.

Di generazione in generazione, lo spirito pioneristico delle due fondatrici si è tramandato anche in cucina: si racconta nei diari della nonna che siamo stati i primi, alla fine degli anni Quaranta, a servire l’hamburger a Roma. E tutto perché la nonna aveva all’epoca una “paying guest” americana che le aveva parlato del successo che stava riscuotendo negli Stati Uniti questa nuova polpetta schiacciata. Siamo stati anche i primi ad adottare un modello di accoglienza "diffusa" e senza orari. A qualunque ora del giorno si poteva mangiare qualsiasi cosa fosse in menù, dai classici scones e dai muffin ai piatti salati che con il tempo sono stati introdotti, di tradizione inglese o legati al passato coloniale, come il curry in tutte le sue declinazioni.

Intraprendenti e innovatori, ma senza venire mai meno a rispetto e discrezione. Per principio, non diciamo mai ciò che avviene dentro Babingtons, a prescindere da quanto siano famosi i nostri clienti, oggi come ieri. Mio nonno era stato il direttore della MGM in Europa, e anche mia nonna dopo la guerra cominciò a lavorare nel cinema, con le grosse produzioni americane che giravano negli studi di Cinecittà. “Venite a pranzo da Babingtons”, era l’invito esteso a tutti: da Audrey Hepburn a Richard Burton e Liz Taylor, che proprio qui hanno dato il via alla loro storia clandestina. Una volta mi sono trovato un paparazzo dentro la cucina e lo abbiamo accompagnato fuori: siamo una zona franca, un’oasi di tranquillità, easy, semplice e con un’eleganza senza tempo. E senza inutili sfarzi: un po’ come il classico nobile inglese con il maglione bucato.

Il tè, soprattutto se di qualità, esalta ogni momento della giornata ma è anche una pausa da dedicare a sé stessi, un momento di relax e di riflessione, da assaporare e valorizzare, un rito da dosare con la giusta attenzione. Siamo forse in controtendenza, oggi come alle nostre origini, in un mondo che gira sempre più velocemente e in cui il tempo sembra essere diventato il bene più ricercato e raro. Ma il tè è anche un attivatore di relazioni, un’occasione per stare insieme, per parlare. I giovani che vengono qui mi riempiono di gioia ed è per questo che, oltre a lavorare con chef stellati per creare menù abbinati ai tè o realizzare miscele “su misura” per le aziende, organizziamo attività dedicate alle scuole, per far capire alle nuove generazioni il valore della condivisione, della “lentezza”, delle relazioni. A decretare il successo della nostra attività è stato del resto soprattutto il passaparola, dai nonni ai nipoti. La comunicazione come si intende oggi è sicuramente importante ma non è quello che ha fatto la nostra storia: la storia di Babingtons è fatta dalle persone, da chi ha lavorato con noi e da chi ci viene a trovare. E io credo che continueranno a farla”. 

Foto: Account Ufficiale Facebook

Informazioni

Indirizzo 
POINT (12.4824171 41.906027)
Orari 

Dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 21.15

Contatti 
Email: 
tea@babingtons.com
Facebook: 
www.facebook.com/babingtons.tearoom
Sito web: 
www.babingtons.com
Telefono: 
0039 06 6780846 - 06 678 6027
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Location

Sala da the Babington, Piazza di Spagna, 23
Piazza di Spagna, 23
41° 54' 21.6972" N, 12° 28' 56.7012" E

Per conoscere tutti servizi sull'accessibilità visita la sezione Roma accessibile.

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