Artista controverso e visionario, nella sua lunga e prolifica carriera Robert Morris ha realizzato opere capaci di sorprendere e disorientare, suscitare interrogativi e mettere in discussione le aspettative, variando materiali e modalità espressive, e continuando senza sosta a sperimentare.
Mo(nu)mentum. Robert Morris 2015-2018, in mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, ne celebra il talento, l’intelletto acuto e l’inclinazione all’indagine filosofica a un anno dalla sua morte e a 40 anni dalla prima personale romana dedicata alla scultura minimal. Il Minimalismo, di cui fu tra i fondatori, fu però solo una delle tante tappe del suo viaggio nel mondo dell’arte lungo sessant’anni, al punto che sarebbe riduttivo circoscrivere le sue sculture e istallazioni all’interno di una corrente.
Le due serie esposte in mostra, realizzate da Morris negli ultimi anni della sua carriera per la Castelli Gallery di New York, testimoniano il definitivo abbandono della semplificazione astratta e il crescente interesse dell’artista per la figura umana e per la grande arte del passato, dal gotico al barocco, fino a Rodin e Francisco Goya.
Sudari pietrificati in tela di lino e resina, apposti su manichini per ottenerne la forma, i gruppi scultorei di MOLTINGSEXOSKELETONSSHROUDS dialogano con le inquietanti figure nere in fibra di carbonio di Boustrophedons, interagendo tra loro e con lo spazio in modo inedito secondo le indicazioni date da Morris prima della sua scomparsa.
Nella loro messa in scena complessa, le opere non offrono rassicurazioni concrete su quale sia il modo corretto di rapportarsi a esse e mantengono intatto, con la loro presenza spettrale, tutto il loro carattere ambiguo, in bilico tra leggerezza immateriale e concretezza terrena, lutto e rinascita.
Photo by Agcult
Informazioni
Dal 15 ottobre 2019 al 1°marzo 2020
da martedì alla domenica dalle ore 8.30 alle ore 19.30
ultimo ingresso alle ore 18.45
chiuso il lunedì