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Il Cannone del Gianicolo

Una tradizione tutta romana che si ripete puntualmente ogni giorno, con la pioggia o con il sole, e alla quale è possibile assistere da uno dei punti panoramici più suggestivi della città. È il colpo di cannone a salve sparato dal Gianicolo a mezzogiorno in punto, un rito nato il lontano 1° dicembre 1847. Fu papa Pio IX a introdurlo, per avere un segnale unico dell’ora e sincronizzare con questo escamotage il suono delle campane delle chiese dell’allora capitale dello Stato pontificio, ma l’uso continuò anche con l’Unità d’Italia.

Fino al 1903 il cannone era situato a Castel Sant’Angelo: dopo un breve passaggio sulle pendici di Monte Mario, il 24 gennaio 1904 fu infine definitivamente trasferito in cima al colle del Gianicolo, sotto la statua di Garibaldi, dove si trova ancora oggi. Durante gli anni della Seconda guerra mondiale, il cannone fu costretto al silenzio per ragioni di ordine pubblico, sostituito dal suono di una sirena. Bisognò aspettare il 1959 perché la tradizione venisse ripristinata: il 21 aprile di quell’anno, in occasione del 2712° anniversario della fondazione di Roma, il cannone tornò così a tuonare.

Il primo cannone a sparare dal Gianicolo poteva vantare una lunga storia: era stato infatti impiegato dall’artiglieria del Regno d’Italia per aprire la breccia di Porta Pia ed entrare a Roma nel 1870. Dal 1991 viene utilizzato un obice della Seconda guerra mondiale caricato con un chilo di polvere da sparo. Prima dell’introduzione del telegrafo e, oggi, del telefono, il segnale per far partire il colpo di cannone veniva dalla chiesa di Sant’Ignazio: una cesta contenente una palla nera veniva issata su una lunga asta posta sul tetto della chiesa e lasciata cadere alle dodici in punto. L'ufficiale addetto al cannone la osservava con un binocolo, e come la palla cadeva, dava l’ordine di sparo.

Nei giorni in cui la città è meno rumorosa, oggi il colpo si può sentire fino all’Esquilino: uno sparo dal valore simbolico ma non per questo meno gradito dai romani e dai visitatori della città.

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