La preziosa testimonianza dello sviluppo dell’Urbe e del suo ampliamento è stata trovata conficcata nel terreno durante gli scavi per la realizzazione del progetto di riqualificazione di piazza Augusto Imperatore. Un’iscrizione lo riconduce con assoluta certezza a Claudio e all’ampliamento del pomerio, il limite sacro e inviolabile che tracciava i confini dell’Urbe, che l’imperatore effettuò nel 49 d.C.
Al momento, il cippo, un unico blocco in travertino di 193cmx74,5cmx54cm, è stato esposto nella Sala Paladino del Museo dell’Ara Pacis, accanto al calco della statua dell’imperatore Claudio, in attesa della collocazione definitiva negli spazi museali del Mausoleo di Augusto.
Il pomerio veniva modificato molto raramente e l’autore di tale cambiamento, un’azione con una forte valenza religiosa, politica e simbolica, si poneva come nuovo fondatore della città. L’importanza storico-archeologica di questo ritrovamento, quindi, testimonia degli scopi politici, strategici e le stesse ambizioni del potente imperatore.
Un ritrovamento eccezionale, insomma, visto che nel tempo sono stati rinvenuti solo altri dieci cippi relativi all’epoca di Claudio e il più recente, fino ad oggi, è stato ritrovato nel 1909, dunque oltre 100 anni fa.