120 anni di storia delle immagini in movimento: è il percorso immersivo del MIAC - Museo del Cinema e dell'Audiovisivo, che aprirà al pubblico dal prossimo dicembre all'interno degli studios di Cinecittà.
Dislocato su un’area di 1650 metri quadri, è un museo permanente ma in continua evoluzione: 12 aree tematiche che raccontano la storia del cinema, della televisione, del fumetto e della radio, attraverso film e filmati d’archivio dell’Istituto Luce, delle Teche Rai e degli archivi partner, documenti, fotografie, interviste, sigle, backstage e radio.
Il Botteghino accoglie i visitatori all’ingresso, mentre la Timeline, parete di oltre trenta metri, stupisce con il suo graffito animato. Il Nastro trasportatore, rullo originale di oltre 40 metri, oggi emoziona trasformando i pensieri degli ospiti in bigliettini stampati. Voci, volti e musiche avvolgono i visitatori nelle sale dai nomi evocativi: Emozioni/L’immaginario del Cinema italiano del ‘900, Attori e Attrici, Sala Storia, Potere, Paesaggio. Eros. Commedia. Cibo, Musica, Maestri e Futuro.
Previsti, inoltre, un’area espositiva, un laboratorio per il restauro e la lavorazione analogica delle pellicole, incontri, proiezioni, una bibliomediateca per la fruizione del patrimonio dell’Archivio Storico Luce e di altri archivi partner, uno spazio conferenze, lo Spazio Lettura Tullio Kezich, con un fondo librario di oltre cinquemila volumi.
Voluto e finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo e realizzato da Istituto Luce-Cinecittà, in partnership con Rai Teche e con il Centro Sperimentale di Cinematografia, il MIAC è un “museo dell’immaginario”, come definito dai curatori Gianni Canova, Gabriele D’Autilia, Enrico Menduni e Roland Sejko, arricchito da installazioni interattive, videoarte e linguaggi transmediali, con l’allestimento di NONE collective.
Immagine: MIAC, Emozione del Cinema ph.Cristina Vatielli NONE collective