La citazione del titolo del famoso film di Roberto Rossellini è alla base del progetto, ideato dalla Nomas Foundation e curato da Raffaella Frascarelli e Sabrina Vedovotto, che suggerisce che il legame tra passato e futuro è indissolubile e riecheggia nel presente. E per passato intendiamo quello della ricostruzione dopo la liberazione dalla dittatura nazifascista e il presente è quello della riprogettazione del futuro del paese oltre la pandemia.
Interamente gratuito e senza scopo di lucro, roma città aperta è l’inizio di un modo nuovo di vivere e fruire l’arte; un’esperienza estetica oltre che un laboratorio socioculturale tra forme di cittadinanza attiva e valorizzazione del patrimonio vivente, costituito dalle artiste e dagli artisti contemporanei. Ma è un’esperienza relazionale nella quale l’arte contemporanea è considerata un bene comune e condivisibile. Per questo, Roma città aperta segna l’inizio di una mappatura degli oltre 100 artiste e artisti che vivono e lavorano a Roma e li invita ad aprire al pubblico le porte dei loro studi, vere e proprie officine dell’arte e del fare arte, dove il pubblico può scoprire come nasce e prende forma la loro ricerca.
Grazie alla collaborazione con le associazioni di quartiere e il coinvolgimento attivo dei Municipi è possibile effettuare un percorso di visite agli studi delle artiste e degli artisti prenotandosi tramite invio di una e-mail a rca@nomasfoundation.com e scegliere tra quelli disponibili sul calendario che sarà comunicato e condiviso non appena il DPCM consentirà visite in presenza.
Durante la visita dal vivo potete accedere allo studio dell’artista, interagire e osservare il suo lavoro, immergervi nei materiali che usa, scoprire le ricerche alle quali sta lavorando.
Una serie di docufilm dedicata a ciascun artista aderente al progetto, in italiano e sottotitolati in inglese, è accessibile dal sito di roma città aperta e sul canale Youtube di Nomas Foundation.
Per maggiori informazioni: romacittaaperta.com