Alla fine del IX secolo, in prossimità del luogo in cui fu martirizzato S. Sebastiano, sorse una piccola chiesa detta S. Maria in Palladio, alla quale fu annesso un convento. All’inizio del XIV secolo l’intero complesso fu abbandonato e, caduto in rovina, divenne proprietà dei Capranica che lo trasformarono in casale di campagna. Nel 1630 il casale fu acquistato da Taddeo Barberini, nipote del pontefice Urbano VIII che lo fece restaurare titolando la chiesa a San Sebastiano.
Nel 1920 il complesso passò allo Stato Italiano. La facciata, semplice ed elegante, è decorata con le api barberiniane e termina con un timpano triangolare. L’interno presenta una sola navata con una piccola abside decorata con affreschi del X secolo. Sull’altare maggiore è posta una pala con il "Martirio di San Sebastiano", opera di Andrea Cammassei da Bevagna (1633).
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