La chiesa deve la sua denominazione alle continue inondazioni del Tevere. Ricordata già nel 1127, è stata più volte modificata. Restaurata da Cesario Cesarini nel 1260, fu affidata all’inizio del XV secolo ai Monaci di S. Paolo Eremita e successivamente ai Frati Francescani Minori Conventuali nel 1445. Nel 1844 la chiesa fu definitivamente affidata ai Padri Pallottini che vi stabilirono la sede centrale della Società dell'Apostolato Cattolico. La facciata tripartita presenta un portale d’ingresso sormontato da una riquadratura vuota e da una finestra semicircolare. A coronamento si trova un timpano triangolare. L'interno, restaurato tra il 1860e il 1878 da Luca Carimini, è costituito da tre navate divise da due file di antiche colonne in marmi diversi. Una scala sotto il presbiterio conduce alla cripta, dove vi sono i resti di un edificio del II secolo.
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